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È la parodia di un ragazzo. Fantoccio deforme, sporco di se stesso, adagiato nella polvere bagnata, ma soprattutto immobile, e questo sì che è strano: chiunque sia, non muoverà più un dito, mai più, ha finito di svegliarsi la mattina, ha finito di allacciarsi le scarpe. E siccome gli somiglia - stessa taglia, stesso modo di vestire - allora ecco cosa fa paura più del sangue e delle altre schifezze: l'identità del morto.